La recente battuta d’arresto dell’energia nucleare ha portato i promotori dell’atomo a cambiare strategia, iniziando una campagna di critica nei confronti delle energie rinnovabili. Ne è un esempio l‘articolo, basato su numeri probabilmente veritieri, che indica la composizione dei costi che appesantiscono le bollette elettriche di noi consumatori.
L’analisi citata porta con sè un’implicita distorsione elettrofila, cioè prende in considerazione solo le fonti destinate alla produzione elettrica, trascurando quelle impiegate per altri impieghi (es. calore e trasporti) e i relativi possibili sussidi.
Curioso è il fatto che lo stesso quotidiano riporti, due pagine dopo e nello stesso inserto, un’interessante previsione sui consumi energetici al 2035, e , udite udite, si lamenta che gli Stati Uniti “…tra il 2002 e il 2008 hanno speso 72 miliardi di USD sugli incentivi fossili e 29 su quelli rinnovabili…”.
Chissà che, prima o dopo, qualche quotidiano non pubblichi in grassetto quanto è stato speso finora per incentivare le fonti fossili anche in Italia o in Europa!!!
Intanto, nel 2010, nonostante i riflettori dei media si siano concentrati sulle fonti rinnovabili e sul nucleare, la potenza elettrica maggiormente installata nella UE è risultata essere quella alimentata con gas naturale (circa 28,3 GW), anzichè quella con le rinnovabili (solare 12 GW, eolico 9,3 GW).
In sintesi un consiglio: diffidate dai titoli in grassetto e leggete con calma gli articoli dei giornali; con vostra sorpresa si potrebbe arrivare a conclusioni inaspettate!!!
